Notizie della Comunità

Padre Contreras, 33 anni, aveva appena finito di celebrare la Messa. Aveva sostituito all’ultimo un altro prete minacciato di morte

Messico, continua la strage dei preti. Due trucidati in 48 ore.
Il commando ha fatto irruzione nella chiesa di San Pio di Pietralcina del paesino di Tlacomulco de Zuñiga, nello Stato del Jalisco il  venerdì sera del 20 aprile. È andato fino alla sacrestia, dove padre Juan Miguel Contreras aveva appena terminato di celebrare la Messa. Gli hanno puntato contro le armi e ha fatto fuoco ripetutamente.

Padre Juan Miguel, 33 anni, era stato appena ordinato. Secondo le testimonianze dei parrocchiani, il prete aveva sostituito all’ultimo per la celebrazione un altro sacerdote che aveva ricevuto delle minacce di morte.

Il Jalisco è uno degli epicentri attuali della narcoguerra che dilania il Messico, dove le vittime quotidiane superano il macabro record di 70. Nella regione si contendono il territorio i cartelli della droga di Sinaloa e di Jalisco Nueva Generación. A far gola alle bande i campi di papavero per la produzione dell’eroina.

La Conferenza episcopale del Messico ha espresso costernazione e tristezza. “Lanciamo un appello urgente – si legge nel documento – per costruire una cultura di pace e di riconciliazione”. “Questi eventi deplorevoli ci chiamano tutti a una conversione molto più profonda e sincera”. “Chiediamo alle autorità competenti – scrivono ancora i presuli – di fare luce” su questo drammatico episodio e di agire secondo giustizia. A chi alimenta questa violenza i vescovi chiedono infine di deporre non solo le armi, ma anche “l’odio, il rancore, la vendetta e tutti i sentimenti distruttivi”. Qui il comunicato.

La violenza assassina si intensifica all’avvicinarsi delle elezioni di luglio
Con l’avvicinarsi delle elezioni del primo luglio, la violenza è ulteriormente aumentata. I narcos, che hanno catturato interi pezzi di istituzioni, cercano di imporre i propri candidati nei municipi, specie in quelli più piccoli..

I sacerdoti, insieme a giornalisti ed attivisti per i diritti umani, sono tra le categorie più colpite perché, specie nelle zone più remote e abbandonate, rappresentano l’unico punto di riferimento alternativo al crimine, data la corruzione e collusione dei pubblici poteri. Secondo i dati del Centro Católico Multimedial sono 23 i preti uccisi in Messico durante i sei anni di presidenza di Enrique Peña Nieto.

Mercoledì 18 aprile era stato accoltellato padre Rubén Alcántara Díaz, non lontano da Città del Messico. L’arcivescovado di Guadalajara, capoluogo del Jalisco, ha espresso il proprio dolore per la morte di padre Juan Miguel e ha chiesto verità e giustizia. Una sfida non da poco in un Paese dove il 98 per cento dei cento dei crimini resta impunito.